KRAV MAGA

Cos’è il Krav Maga

Krav Maga: due paro­le pro­ve­nien­ti dal­l’e­brai­co anti­co il cui signi­fi­ca­to let­te­ra­le è: “com­bat­ti­men­to a con­tat­to”. Un prin­ci­pio che nel­la pra­ti­ca di que­sto siste­ma di com­bat­ti­men­to si espli­ca nel man­te­ni­men­to del­la cor­ta distan­za, sia per acqui­si­re con­trol­lo sul­l’av­ver­sa­rio che per sfrut­ta­re le rea­zio­ni istin­ti­ve del cor­po ed aumen­ta­re così le pro­ba­bi­li­tà di suc­ces­so del­la tec­ni­ca appli­ca­ta.

Que­sti fat­to­ri, com­bi­nan­do in modo pra­ti­co, velo­ce e ver­sa­ti­le diver­se tec­ni­che di com­bat­ti­men­to e dife­sa per­so­na­le, ren­do­no il Krav Maga un siste­ma adat­to ad esse­re impie­ga­to a uomi­ni e don­ne di tut­te le età.

La pratica

Nel­l’al­le­na­men­to fisi­co e tec­ni­co del Krav Maga, sono inte­gra­te anche pra­ti­che ed eser­ci­zi che espli­ca­no la loro azio­ne sul pia­no emo­ti­vo, con­sen­ten­do al pra­ti­can­te di aumen­ta­re pro­gres­si­va­men­te impor­tan­ti aspet­ti inte­rio­ri, qua­li padro­nan­za e luci­di­tà men­ta­le, auto­sti­ma e sicu­rez­za dei pro­pri mez­zi, sia fisi­ci che psi­co­lo­gi­ci.

Obbiettivi

Nel Krav Maga, lo sco­po fina­le di neu­tra­liz­za­zio­ne del­l’av­ver­sa­rio, anche tra­mi­te tec­ni­che diret­te offen­si­ve, è con­si­de­ra­to il risul­ta­to estre­mo, da rag­giun­ge­re solo quan­do ogni altro ten­ta­ti­vo di evi­ta­re lo scon­tro diret­to sia fal­li­to.
Il Krav Maga, per espli­ci­ta volon­tà del padre fon­da­to­re di que­sto siste­ma, è ric­co di prin­ci­pi, sia sul pia­no uma­no che mora­le, e per­se­gue lo sco­po di for­ti­fi­ca­re la men­te e lo spi­ri­to del pra­ti­can­te (ancor pri­ma, pos­sia­mo dire, che raf­for­zar­lo sul pia­no fisi­co) al pun­to di ren­der­lo “così buo­no da non aver biso­gno di ucci­de­re”. (cit. Lich­ten­feld)

Krav Maga oggi

Sono pas­sa­ti qua­si 30 anni dal­la mor­te di Lich­ten­feld, avve­nu­ta nel 1998, ma nel frat­tem­po il Krav Maga ha cono­sciu­to un gene­ra­le, cre­scen­te rico­no­sci­men­to come miglio­re siste­ma di dife­sa per­so­na­le, un com­ples­so di tec­ni­che sem­pli­ce, velo­cis­si­me ed estre­ma­men­te effi­ca­ci.

Se nel­la bran­ca per civi­li, infat­ti, lo sco­po da rag­giun­ge­re è la fuga del­la poten­zia­le vit­ti­ma, per le for­ze dell’ordine è quel­lo di immo­bi­liz­za­re e arre­sta­re l’aggressore, men­tre per i mili­ta­ri si ipo­tiz­za di inflig­ge­re dan­ni mag­gio­ri, dato che l’ambito appli­ca­ti­vo è quel­lo di alto rischio e bel­li­co­si­tà.

Principi e presupposti

Il padre fon­da­to­re del­la disci­pli­na ha for­mu­la­to i prin­ci­pi chia­ve del Krav Maga:

  1. Pre­ven­zio­ne: evi­ta­re indi­vi­dui sospet­ti per la stra­da, nei loca­li e non per­met­te­re loro la vici­nan­za ecces­si­va.
  2. Movi­men­ti natu­ra­li: ese­gui­re i movi­men­ti natu­ra­li del cor­po, mai for­za­ti o pre­sta­bi­li­ti.
  3. Distan­za: cer­ca­re di difen­der­si e/o attac­ca­re da distan­za rav­vi­ci­na­ta.
  4. Sco­rag­gia­re: ten­ta­re di sco­rag­gia­re l’avversario ver­bal­men­te.
  5. Zone: attac­ca­re le zone più vul­ne­ra­bi­li del cor­po uma­no (occhi, gola, orga­ni geni­ta­li).
  6. Ogget­ti: uti­liz­za­re qual­sia­si ogget­to per difen­der­si.
  7. Nien­te è proi­bi­to: nel momen­to del­la col­lut­ta­zio­ne uti­liz­za­re tut­te le tec­ni­che e tut­ti gli attac­chi.

Lich­ten­feld ha inol­tre posto le con­di­zio­ni fon­da­men­ta­li per la pra­ti­ca del­la disci­pli­na:

  1. “Non fate­vi male”: occor­re rag­giun­ge­re un livel­lo ele­va­to di com­pe­ten­za nel­l’au­to­di­fe­sa e nel limi­ta­re i dan­ni a se stes­si ma anche sape­re, pure aven­do subi­to un dan­no, come soste­ne­re comun­que un attac­co ed agi­re nel modo cor­ret­to a par­ti­re dal­le nuo­ve con­di­zio­ni crea­te­si.
  2. “Sia­te mode­sti”: evi­ta­re di van­tar­si del­le capa­ci­tà rag­giun­te ed evi­ta­re con­flit­ti non neces­sa­ri. Il con­trol­lo del pro­prio sta­to men­ta­le ed il domi­nio del pro­prio ego sono una con­di­zio­ne neces­sa­ria per­chè non tra­di­sca­no il pra­ti­can­te in caso di con­fron­to fisi­co. Occor­re sem­pre esse­re dispo­sti ad accet­ta­re cri­ti­che ed inse­gna­men­ti.
  3. “Agi­te cor­ret­ta­men­te”: fare ciò che è giu­sto, quan­do e dove è giu­sto far­lo. Il pra­ti­can­te deve saper indi­riz­za­re le pro­prie abi­li­tà in base al pro­prio sta­to fisi­co e men­ta­le, per uti­liz­zar­le al mas­si­mo poten­zia­le e saper anche appro­fit­ta­re del­le con­di­zio­ni e degli ogget­ti che pre­val­go­no nel luo­go in cui si tro­va, allo sco­po di mas­si­miz­za­re l’ef­fi­ca­cia del­la pro­pria azio­ne.
  4. “Diven­ta­te esper­ti, così non dovre­te ucci­de­re”: esse­re esper­ti nel Krav Maga signi­fi­ca ave­re la capa­ci­tà di inflig­ge­re il dan­no neces­sa­rio e suf­fi­cien­te all’av­ver­sa­rio e impie­ga­re il minor tem­po pos­si­bi­le per ter­mi­na­re il con­fron­to in modo effi­ca­ce. Occor­re infat­ti aver rispet­to del­l’av­ver­sa­rio, anche duran­te una situa­zio­ne peri­co­lo­sa. Tut­ta­via biso­gna anche aver pre­sen­te il vec­chio det­to “se qual­cu­no vie­ne per ucci­der­vi, allo­ra ucci­de­te­lo per pri­mi” con rife­ri­men­to ad una situa­zio­ne di con­fron­to estre­mo in cui l’al­ter­na­ti­va è tra la pro­pria mor­te o quel­la del­l’ag­gres­so­re. Pro­prio a que­sto sco­po è essen­zia­le saper valu­ta­re accu­ra­ta­men­te il livel­lo di peri­co­lo­si­tà di un attac­co, par­ti­co­lar­men­te per i gio­va­ni, ai qua­li deb­bo­no esse­re tra­smes­si gli indi­spen­sa­bi­li valo­ri di con­trol­lo e disci­pli­na nel­l’e­vi­ta­re la vio­len­za inu­ti­le ma che devo­no con­tem­po­ra­nea­men­te entra­re in pos­ses­so del­la capa­ci­tà di difen­der­si con la mas­si­ma effi­ca­cia.

In buo­na sostan­za occor­re cer­ca­re di evi­ta­re il con­fron­to ma, in caso di aggres­sio­ne, saper rispon­de­re con un livel­lo ade­gua­to di for­za, tale da per­met­te­re di neu­tra­liz­za­re l’ag­gres­so­re ed usci­re dal­la con­di­zio­ne di peri­co­lo.