MODELLO ORGANIZZATIVO

MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA
***

Il pre­sen­te model­lo orga­niz­za­ti­vo e di con­trol­lo dell’attività spor­ti­va è redat­to dal­la A.S.D. HS SECURITY (di segui­to, l’Associazione), come pre­vi­sto dal com­ma 2 dell’articolo 16 del d.lgs. n. 39 del 28 feb­bra­io 2021 e uti­liz­zan­do le linee gui­da pub­bli­ca­te dall’Ente o dagli Enti di Pro­mo­zio­ne Spor­ti­va, cui l’associazione ade­ri­sce. Si appli­ca a chiun­que par­te­ci­pi con qual­sia­si fun­zio­ne o tito­lo all’attività dal­la A.S.D. HS SECURITY, indi­pen­den­te dal­la disci­pli­na spor­ti­va pra­ti­ca­ta. Ha vali­di­tà qua­drien­na­le dal­la data di appro­va­zio­ne e deve esse­re aggior­na­to ogni qual vol­ta neces­sa­rio al fine di rece­pi­re le even­tua­li modi­fi­che e inte­gra­zio­ni dei Prin­ci­pi Fon­da­men­ta­li ema­na­ti dal CONI, le even­tua­li ulte­rio­ri dispo­si­zio­ni ema­na­te dal­la Giun­ta Nazio­na­le del CONI, dal­la World Athle­tics e dal­la Euro­pean Athle­tics e le rac­co­man­da­zio­ni dell’Osservatorio Per­ma­nen­te del CONI per le Poli­ti­che di Safe­guar­ding.
L’obiettivo del pre­sen­te model­lo ha il fine di pro­muo­ve­re una cul­tu­ra e un ambien­te inclu­si­vo che assi­cu­ri­no la digni­tà e il rispet­to dei dirit­ti di tut­ti i tes­se­ra­ti, in par­ti­co­la­re mino­ri, e garan­ti­sca­no l’uguaglianza e l’equità, non­ché valo­riz­zi­no le diver­si­tà, tute­lan­do al con­tem­po l’integrità fisi­ca e mora­le di tut­ti i tes­se­ra­ti.
Il pre­sen­te model­lo orga­niz­za­ti­vo e di con­trol­lo dell’attività spor­ti­va deve esse­re pub­bli­ca­to sul­la home­pa­ge del sito dell’Associazione, affis­so nel­la sede del­la mede­si­ma non­ché comu­ni­ca­to al Garan­te FIDAL per la tute­la dei tes­se­ra­ti dagli abu­si e dal­le con­dot­te discri­mi­na­to­rie, insie­me alla nomi­na del Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni. Il pre­sen­te model­lo inte­gra e non sosti­tui­sce il Rego­la­men­to per la tute­la dei tes­se­ra­ti dagli abu­si e dal­le con­dot­te discri­mi­na­to­rie dell’Ente o degli Enti di Pro­mo­zio­ne Spor­ti­va, cui l’Associazione ade­ri­sce.

Dirit­ti e dove­ri

1. A tut­ti i tes­se­ra­ti e le tes­se­ra­te sono rico­no­sciu­ti i dirit­ti fon­da­men­ta­li:

• a un trat­ta­men­to digni­to­so e rispet­to­so in ogni rap­por­to, con­te­sto e situa­zio­ne in ambi­to asso­cia­ti­vo;
• alla tute­la da ogni for­ma di abu­so, mole­stia, vio­len­za di gene­re e ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne, indi­pen­den­te­men­te da etnia, con­vin­zio­ni per­so­na­li, disa­bi­li­tà, età, iden­ti­tà di gene­re, orien­ta­men­to ses­sua­le, lin­gua, opi­nio­ne poli­ti­ca, reli­gio­ne, con­di­zio­ne patri­mo­nia­le, di nasci­ta, fisi­ca, intel­let­ti­va, rela­zio­na­le o spor­ti­va;
• a che la salu­te e il benes­se­re psi­co-fisi­co sia­no garan­ti­ti come pre­va­len­ti rispet­to a ogni risul­ta­to spor­ti­vo.

2. Colo­ro che pren­do­no par­te, a qual­sia­si tito­lo e in qual­sia­si fun­zio­ne e/o ruo­lo, all’attività spor­ti­va, in for­ma diret­ta o indi­ret­ta, sono tenu­ti a rispet­ta­re tut­te le dipo­si­zio­ni e le pre­scri­zio­ni a tute­la degli indi­ca­ti dirit­ti dei tes­se­ra­ti e del­le tes­se­ra­te.
3. I tec­ni­ci, i diri­gen­ti, i soci e tut­ti gli altri tes­se­ra­ti e tes­se­ra­te sono tenu­ti a cono­sce­re il pre­sen­te model­lo, il Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne e il Rego­la­men­to per la tute­la dei tes­se­ra­ti dagli abu­si e dal­le con­dot­te discri­mi­na­to­rie dell’Ente o degli Enti di Pro­mo­zio­ne Spor­ti­va, cui l’Associazione ade­ri­sce.

 


 

PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI

Com­por­ta­men­ti rile­van­ti
1. Ai fini del pre­sen­te model­lo, costi­tui­sco­no com­por­ta­men­ti rile­van­ti:

• l’abu­so psi­co­lo­gi­co: qua­lun­que atto inde­si­de­ra­to, tra cui la man­can­za di rispet­to, il con­fi­na­men­to, la sopraf­fa­zio­ne, l’isolamento o qual­sia­si altro trat­ta­men­to che pos­sa inci­de­re sul sen­so di iden­ti­tà, digni­tà e auto­sti­ma, ovve­ro tale da inti­mi­di­re, tur­ba­re o alte­ra­re la sere­ni­tà del tes­se­ra­to, anche se per­pe­tra­to attra­ver­so l’utilizzo di stru­men­ti digi­ta­li;
• l’abu­so fisi­co: qua­lun­que con­dot­ta con­su­ma­ta o ten­ta­ta (tra cui bot­te, pugni, per­cos­se, sof­fo­ca­men­to, schiaf­fi, cal­ci o lan­cio di ogget­ti), che sia in gra­do in sen­so rea­le o poten­zia­le di pro­cu­ra­re diret­ta­men­te o indi­ret­ta­men­te un dan­no alla salu­te, un trau­ma, lesio­ni fisi­che o che dan­neg­gi l’integrità psi­co­fi­si­ca del tes­se­ra­to. Tali atti pos­so­no anche con­si­ste­re nell’indurre un tes­se­ra­to a svol­ge­re (al fine di una miglio­re per­for­man­ce spor­ti­va) un’attività fisi­ca inap­pro­pria­ta oppu­re for­za­re ad alle­nar­si atle­ti amma­la­ti, infor­tu­na­ti o comun­que dolo­ran­ti. In quest’ambito rien­tra­no anche quei com­por­ta­men­ti che favo­ri­sco­no il con­su­mo di alcool, di sostan­ze comun­que vie­ta­te da nor­me vigen­ti o le pra­ti­che di doping;
• la mole­stia ses­sua­le: qua­lun­que atto o com­por­ta­men­to inde­si­de­ra­to e non gra­di­to di natu­ra ses­sua­le, sia esso ver­ba­le, non ver­ba­le o fisi­co che com­por­ti fasti­dio o distur­bo. Tali atti o com­por­ta­men­ti pos­so­no anche con­si­ste­re nel rivol­ge­re osser­va­zio­ni o allu­sio­ni ses­sual­men­te espli­ci­te, non­ché richie­ste inde­si­de­ra­te o non gra­di­te aven­ti con­no­ta­zio­ne ses­sua­le, ovve­ro tele­fo­na­te, mes­sag­gi, let­te­re od ogni altra for­ma di comu­ni­ca­zio­ne a con­te­nu­to ses­sua­le, anche con effet­to inti­mi­da­to­rio, degra­dan­te o umi­lian­te;
• l’abu­so ses­sua­le: qual­sia­si com­por­ta­men­to o con­dot­ta aven­te con­no­ta­zio­ne ses­sua­le, sen­za con­tat­to o con con­tat­to, e con­si­de­ra­ta non desi­de­ra­ta, o il cui con­sen­so è costret­to, mani­po­la­to, non dato o nega­to. Può con­si­ste­re anche nel costrin­ge­re un tes­se­ra­to a por­re in esse­re con­dot­te ses­sua­li inap­pro­pria­te o inde­si­de­ra­te, o nell’osservare il tes­se­ra­to in con­di­zio­ni e con­te­sti non appro­pria­ti;
• la negli­gen­za: il man­ca­to inter­ven­to di un diri­gen­te, tec­ni­co o qual­sia­si tes­se­ra­to, anche in ragio­ne dei dove­ri che deri­va­no dal suo ruo­lo, il qua­le, pre­sa cono­scen­za di uno degli even­ti, o com­por­ta­men­to, o con­dot­ta, o atto di cui al pre­sen­te model­lo, omet­te di inter­ve­ni­re cau­san­do un dan­no, per­met­ten­do che ven­ga cau­sa­to un dan­no o crean­do un peri­co­lo immi­nen­te di dan­no. Può con­si­ste­re anche nel per­si­sten­te e siste­ma­ti­co disin­te­res­se, ovve­ro tra­scu­ra­tez­za, dei biso­gni fisi­ci e/o psi­co­lo­gi­ci del tes­se­ra­to;
• l’incu­ria: a man­ca­ta sod­di­sfa­zio­ne del­le neces­si­tà fon­da­men­ta­li a livel­lo fisi­co, medi­co, edu­ca­ti­vo ed emo­ti­vo;
• l’abu­so di matri­ce reli­gio­sa: l’impedimento, il con­di­zio­na­men­to o la limi­ta­zio­ne del dirit­to di pro­fes­sa­re libe­ra­men­te la pro­pria fede reli­gio­sa e di eser­ci­tar­ne in pri­va­to o in pub­bli­co il cul­to pur­ché non si trat­ti di riti con­tra­ri al buon costu­me;
• il bul­li­smo, il cyber­bul­li­smo: qual­sia­si com­por­ta­men­to offen­si­vo e/o aggres­si­vo che un sin­go­lo indi­vi­duo o più sog­get­ti pos­so­no met­te­re in atto, per­so­nal­men­te, attra­ver­so i social net­work o altri stru­men­ti di comu­ni­ca­zio­ne, sia in manie­ra iso­la­ta, sia ripe­tu­ta­men­te nel cor­so del tem­po, ai dan­ni di uno o più tes­se­ra­ti con lo sco­po di eser­ci­ta­re un pote­re o un domi­nio sul tes­se­ra­to. Pos­so­no anche con­si­ste­re in com­por­ta­men­ti di pre­va­ri­ca­zio­ne e sopraf­fa­zio­ne ripe­tu­ti e atti ad inti­mi­di­re o tur­ba­re un tes­se­ra­to che deter­mi­na­no una con­di­zio­ne di disa­gio, insi­cu­rez­za, pau­ra, esclu­sio­ne o iso­la­men­to (tra cui umi­lia­zio­ni, cri­ti­che riguar­dan­ti l’aspetto fisi­co, minac­ce ver­ba­li, anche in rela­zio­ne alla per­for­man­ce spor­ti­va, dif­fu­sio­ne di noti­zie infon­da­te, minac­ce di riper­cus­sio­ni fisi­che o di dan­neg­gia­men­to di ogget­ti pos­se­du­ti dal­la vit­ti­ma);
• i com­por­ta­men­ti discri­mi­na­to­ri; qual­sia­si com­por­ta­men­to fina­liz­za­to a con­se­gui­re un effet­to discri­mi­na­to­rio basa­to su etnia, colo­re, carat­te­ri­sti­che fisi­che, gene­re, sta­tus socio-eco­no­mi­co, pre­sta­zio­ni spor­ti­ve e capa­ci­tà atle­ti­che, reli­gio­ne, con­vin­zio­ni per­so­na­li, disa­bi­li­tà, età o orien­ta­men­to ses­sua­le.

2. I com­por­ta­men­ti rile­van­ti pos­so­no veri­fi­car­si in qual­sia­si for­ma e moda­li­tà, com­pre­se quel­le di per­so­na e tra­mi­te moda­li­tà infor­ma­ti­che, sul web e attra­ver­so mes­sag­gi, e‑mail, social net­work e blog.

Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni

1. L’Associazione nomi­na un Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni, con lo sco­po di pre­ve­ni­re e con­tra­sta­re ogni tipo di abu­so, vio­len­za e discri­mi­na­zio­ne sui tes­se­ra­ti non­ché per garan­ti­re la pro­te­zio­ne dell’integrità fisi­ca e mora­le degli spor­ti­vi.
2. Il Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni dovrà par­te­ci­pa­re ai semi­na­ri infor­ma­ti­vi orga­niz­za­ti dal­le fede­ra­zio­ni o enti di pro­mo­zio­ne spor­ti­va alla qua­le l’Associazione è affi­lia­ta.

Cer­ti­fi­ca­zio­ni per i col­la­bo­ra­to­ri dell’Associazione

1. L’Associazione, pri­ma di asse­gna­re un inca­ri­co di qual­sia­si tipo, deve pro­ce­de­re all’acquisizione del­le ido­nee cer­ti­fi­ca­zio­ni rila­scia­te da par­te del­le auto­ri­tà com­pe­ten­ti rela­ti­ve ai pre­ce­den­ti pena­li. In caso di inca­ri­chi entra­ti in vigo­re pri­ma dell’adozione del pre­ce­den­te docu­men­to, l’Associazione pro­ce­de­rà all’acquisizione del­le sud­det­te cer­ti­fi­ca­zio­ni per tut­ti i sui col­la­bo­ra­to­ri.
2. Ogni col­la­bo­ra­to­re, diri­gen­te, socio e volon­ta­rio che svol­ge la pro­pria atti­vi­tà per l’Associazione a con­tat­to con mino­ri deve visio­na­re e sot­to­scri­ve­re il Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne, rispet­tan­do­ne ogni sin­go­la par­te.

Uso degli spa­zi dell’Associazione

1. Deve esse­re sem­pre garan­ti­to l’accesso ai loca­li e agli spa­zi in gestio­ne o in uso all’Associazione duran­te gli alle­na­men­ti e le ses­sio­ni pro­va di tes­se­ra­ti e tes­se­ra­te mino­ren­ni a colo­ro che eser­ci­ta­no la respon­sa­bi­li­tà geni­to­ria­le o ai sog­get­ti cui è affi­da­ta la cura degli atle­ti e del­le atle­te ovve­ro a loro dele­ga­ti.
2. Pres­so le strut­tu­re in gestio­ne o in uso all’Associazione devo­no esse­re pre­di­spo­ste tut­te le misu­re neces­sa­rie a pre­ve­ni­re qual­si­vo­glia situa­zio­ne di rischio.
3. Duran­te le ses­sio­ni di alle­na­men­to o di pro­va è con­sen­ti­to l’accesso agli spo­glia­toi esclu­si­va­men­te agli atle­ti e alle atle­te dal­la A.S.D. HS SECURITY.
4. Duran­te le ses­sio­ni di alle­na­men­to o di pro­va non è con­sen­ti­to l’accesso agli spo­glia­toi a uten­ti ester­ni o genitori/accompagnatori, se non pre­via auto­riz­za­zio­ne da par­te di un tec­ni­co o diri­gen­te e comun­que solo per even­tua­le assi­sten­za a tes­se­ra­ti e tes­se­ra­te sot­to i 6 anni di età o con disa­bi­li­tà moto­ria o intellettivo/relazionale.
5. In caso di neces­si­tà, fer­mo restan­do il tem­pe­sti­vo aller­ta­men­to del ser­vi­zio di soc­cor­so sani­ta­rio qua­lo­ra neces­sa­rio, l’accesso all’infermeria è con­sen­ti­to al medi­co socia­le o, in caso di mani­fe­sta­zio­ne spor­ti­va, al medi­co di gara o, in loro assen­za, a un tec­ni­co for­ma­to sul­le pro­ce­du­re di pri­mo soc­cor­so esclu­si­va­men­te per le pro­ce­du­re stret­ta­men­te neces­sa­rie al pri­mo soc­cor­so nei con­fron­ti del­la per­so­na offe­sa. La por­ta dovrà rima­ne­re aper­ta e, se pos­si­bi­le, dovrà esse­re pre­sen­te alme­no un’altra per­so­na (atle­ta, tec­ni­co, diri­gen­te, col­la­bo­ra­to­re, ecce­te­ra).

Tra­sfer­te

1. In caso di tra­sfer­te che pre­ve­da­no un per­not­ta­men­to, agli atle­ti dovran­no esse­re riser­va­te came­re, even­tual­men­te in con­di­vi­sio­ne con atle­ti del­lo stes­so gene­re, diver­se da quel­le in cui allog­ge­ran­no i tec­ni­ci, i diri­gen­ti o altri accom­pa­gna­to­ri, sal­vo nel caso di paren­te­la stret­ta tra l’atleta e l’accompagnatore.
2. Duran­te le tra­sfer­te di qual­sia­si tipo è dove­re degli accom­pa­gna­to­ri vigi­la­re sugli atle­ti accom­pa­gna­ti, soprat­tut­to se mino­ren­ni, met­ten­do in atto tut­te le azio­ni neces­sa­rie a garan­ti­re l’integrità fisi­ca e mora­le degli stes­si ed evi­ta­re qual­sia­si com­por­ta­men­to rile­van­te ai fini del pre­sen­te model­lo.

Tute­la del­la pri­va­cy

1. A tut­ti gli atle­ti (o eser­cen­ti la pote­stà geni­to­ria­le), i tec­ni­ci, i diri­gen­ti, i col­la­bo­ra­to­ri e i soci dell’Associazione all’atto dell’iscrizione/tesseramento, e comun­que ogni qual­vol­ta ven­ga effet­tua­ta una rac­col­ta di dati per­so­na­li, deve esse­re sot­to­po­sta l’informativa sul trat­ta­men­to dei dati per­so­na­li ai sen­si dell’art. 13 del Rego­la­men­to Euro­peo 679/2016 (GDPR).
2. I dati rac­col­ti devo­no esse­re gesti­ti e trat­ta­ti secon­do le moda­li­tà descrit­te nel sud­det­to Rego­la­men­to e comun­que solo sul­la base del­la neces­si­tà all’esecuzione del con­trat­to di cui gli inte­res­sa­ti sono par­te, all’adempimento di un obbli­go lega­le o sul­la base del con­sen­so.
3. In par­ti­co­la­re, le cate­go­rie par­ti­co­la­ri di dati per­so­na­li (qua­li l’origine raz­zia­le o etni­ca, le opi­nio­ni poli­ti­che, le con­vin­zio­ni reli­gio­se o filo­so­fi­che, o l’appartenenza sin­da­ca­le, non­ché dati gene­ti­ci, dati bio­me­tri­ci inte­si a iden­ti­fi­ca­re in modo uni­vo­co una per­so­na fisi­ca, dati rela­ti­vi alla salu­te o alla vita ses­sua­le o all’orientamento ses­sua­le del­la per­so­na) pos­so­no esse­re trat­ta­te solo pre­vio libe­ro ed espli­ci­to con­sen­so dell’interessato, mani­fe­sta­to in for­ma scrit­ta, sal­vi i casi di adem­pi­men­to di obbli­ghi di leg­ge e rego­la­men­ti.
4. L’Associazione, fer­mo restan­do il pre­ven­ti­vo con­sen­so rac­col­to all’atto dell’iscrizione/tesseramento, può pub­bli­ca­re sui pro­pri cana­li di comu­ni­ca­zio­ne foto­gra­fie ritraen­ti i tes­se­ra­ti pro­dot­te duran­te le ses­sio­ni di alle­na­men­to e gara, ma non è con­sen­ti­ta pro­du­zio­ne e la pub­bli­ca­zio­ne di imma­gi­ni che pos­so­no cau­sa­re situa­zio­ni di imba­raz­zo o peri­co­lo per i tes­se­ra­ti.
5. La docu­men­ta­zio­ne, sia car­ta­cea, sia digi­ta­le, rac­col­ta dall’Associazione con­te­nen­te dati per­so­na­li dei tes­se­ra­ti, for­ni­to­ri od ogni altro sog­get­to, deve esse­re custo­di­ta garan­ten­do l’inaccessibilità alle per­so­ne non auto­riz­za­te al trat­ta­men­to dei dati. In caso di per­di­ta, can­cel­la­zio­ne, acci­den­ta­le divul­ga­zio­ne, data breach, ecce­te­ra, deve esse­re data tem­pe­sti­va comu­ni­ca­zio­ne all’interessato e, con­te­stual­men­te, al tito­la­re del trat­ta­men­to dei dati per­so­na­li. Deve esse­re data tem­pe­sti­va comu­ni­ca­zio­ne anche all’autorità Garan­te per la pro­te­zio­ne dei dati per­so­na­li, se la vio­la­zio­ne dei dati per­so­na­li com­por­ta un rischio per i dirit­ti e le liber­tà del­le per­so­ne fisi­che.
6. Tut­te le per­so­ne auto­riz­za­te al trat­ta­men­to dei dati per­so­na­li devo­no esse­re ade­gua­ta­men­te for­ma­te e devo­no met­te­re in atto tut­ti i com­por­ta­men­ti e le pro­ce­du­re neces­sa­rie alla tute­la dei dati per­so­na­li degli inte­res­sa­ti, soprat­tut­to di quel­li rien­tran­ti nel­le cate­go­rie par­ti­co­la­ri di dati per­so­na­li.
7. Vie­ne nomi­na­to un Refe­ren­te per la pri­va­cy, al qua­le pos­so­no esse­re invia­te le richie­ste di can­cel­la­zio­ne, ret­ti­fi­ca, inte­gra­zio­ne, acces­so ai dati per­so­na­li e le segna­la­zio­ni di even­tua­li vio­la­zio­ni del­la sicu­rez­za dei dati per­so­na­li tra­mi­te l’indirizzo e‑mail: info@hs-security.com

Inclu­si­vi­tà

1. L’Associazione garan­ti­sce a tut­ti i pro­pri tes­se­ra­ti e ai tes­se­ra­ti di altre asso­cia­zio­ni e socie­tà spor­ti­ve dilet­tan­ti­sti­che pari dirit­ti e oppor­tu­ni­tà, indi­pen­den­te­men­te da etnia, con­vin­zio­ni per­so­na­li, disa­bi­li­tà, età, iden­ti­tà di gene­re, orien­ta­men­to ses­sua­le, lin­gua, opi­nio­ne poli­ti­ca, reli­gio­ne, con­di­zio­ne patri­mo­nia­le, di nasci­ta, fisi­ca, intel­let­ti­va, rela­zio­na­le o spor­ti­va.
2. L’Associazione si impe­gna, anche tra­mi­te accor­di, con­ven­zio­ni e col­la­bo­ra­zio­ni con altre asso­cia­zio­ni o socie­tà spor­ti­ve dilet­tan­ti­sti­che, a garan­ti­re il dirit­to allo sport agli atle­ti con disa­bi­li­tà fisi­ca o intel­let­ti­vo-rela­zio­na­le, inte­gran­do sud­det­ti atle­ti, anche tes­se­ra­ti per altre asso­cia­zio­ni o socie­tà spor­ti­ve dilet­tan­ti­sti­che, nel grup­po di atle­ti tes­se­ra­ti per l’Associazione loro coe­ta­nei.
3. L’Associazione si impe­gna a garan­ti­re il dirit­to allo sport anche agli atle­ti svan­tag­gia­ti dal pun­to di vista eco­no­mi­co o fami­glia­re, favo­ren­do la par­te­ci­pa­zio­ne di sud­det­ti atle­ti alle atti­vi­tà dell’associazione anche median­te scon­ti del­le quo­te di tes­se­ra­men­to e/o median­te accor­di, con­ven­zio­ni e col­la­bo­ra­zio­ni con enti del ter­zo set­to­re ope­ran­ti sul ter­ri­to­rio di Vare­se e nei comu­ni limi­tro­fi.
4. L’Associazione nomi­na un Respon­sa­bi­le all’inclusione spor­ti­va al fine di favo­ri­re l’inclusività come descrit­to nei pun­ti pre­ce­den­ti. Il Respon­sa­bi­le all’inclusione spor­ti­va può esse­re con­tat­ta­to all’indirizzo e‑mail: info@hs-security.com

 


 

CONTRASTO DEI COMPORTAMENTI LESIVI E GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI

Segna­la­zio­ne dei com­por­ta­men­ti lesi­vi

• In caso di pre­sun­ti com­por­ta­men­ti lesi­vi, da par­te di tes­se­ra­ti o di per­so­ne ter­ze, nei con­fron­ti di altri tes­se­ra­ti, soprat­tut­to se mino­ren­ni, deve esse­re tem­pe­sti­va­men­te segna­la­to al Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni tra­mi­te comu­ni­ca­zio­ne a voce o via posta elet­tro­ni­ca all’indirizzo e‑mail: safeguarding@hs-security.com. Le chia­vi di acces­so a tale indi­riz­zo email saran­no con­se­gna­te esclu­si­va­men­te al Respon­sa­bi­le, che sarà chia­ma­to a modi­fi­ca­re le cre­den­zia­li dopo il pri­mo acces­so.
• In caso dei sud­det­ti com­por­ta­men­ti lesi­vi, se neces­sa­rio, deve esse­re invia­ta segna­la­zio­ne al Garan­te per la tute­la dei tes­se­ra­ti dagli abu­si e dal­le con­dot­te discri­mi­na­to­rie – Safe­guar­ding Offi­ce all’indirizzo email: safeguarding@hs-security.com o al cor­ri­spet­ti­vo pres­so l’Ente o gli Enti di Pro­mo­zio­ne Spor­ti­va, cui l’associazione ade­ri­sce.
• In caso di gra­vi com­por­ta­men­ti lesi­vi l’Associazione deve noti­fi­ca­re i fat­ti di cui è venu­ta a cono­scen­za alle for­ze dell’ordine.
• L’Associazione deve garan­ti­re l’adozione di appo­si­te misu­re che pre­ven­ga­no qual­si­vo­glia for­ma di vit­ti­miz­za­zio­ne secon­da­ria dei tes­se­ra­ti che abbia­no in buo­na fede:

    • pre­sen­ta­to una denun­cia o una segna­la­zio­ne;
    • mani­fe­sta­to l’intenzione di pre­sen­ta­re una denun­cia o una segna­la­zio­ne;
    • assi­sti­to o soste­nu­to un altro tes­se­ra­to nel pre­sen­ta­re una denun­cia o una segna­la­zio­ne;
    • reso testi­mo­nian­za o audi­zio­ne in pro­ce­di­men­ti in mate­ria di abu­si, vio­len­ze o discri­mi­na­zio­ni;
    • intra­pre­so qual­sia­si altra azio­ne o ini­zia­ti­va rela­ti­va o ine­ren­te alle poli­ti­che di safe­guar­ding.

Siste­ma disci­pli­na­re e mec­ca­ni­smi san­zio­na­to­ri

1. A tito­lo esem­pli­fi­ca­ti­vo e non esau­sti­vo, i com­por­ta­men­ti san­zio­na­bi­li pos­so­no esse­re ricon­dot­ti a:

• man­ca­ta attua­zio­ne col­po­sa del­le misu­re indi­ca­te nel Model­lo e del­la docu­men­ta­zio­ne che ne costi­tui­sce par­te inte­gran­te (es. Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne);
• vio­la­zio­ne dolo­sa del­le misu­re indi­ca­te nel pre­sen­te model­lo e del­la docu­men­ta­zio­ne che ne costi­tui­sce par­te inte­gran­te (es. Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne), tale da com­pro­met­te­re il rap­por­to di fidu­cia tra l’autore e l’Associazione in quan­to pre­or­di­na­ta in modo uni­vo­co a com­met­te­re un rea­to;
• vio­la­zio­ne del­le misu­re poste a tute­la del segna­lan­te;
• effet­tua­zio­ne con dolo o col­pa gra­ve di segna­la­zio­ni che si rive­la­no infon­da­te;
• vio­la­zio­ne degli obbli­ghi di infor­ma­zio­ne nei con­fron­ti dell’Associazione;
• vio­la­zio­ne del­le dispo­si­zio­ni con­cer­nen­ti le atti­vi­tà di infor­ma­zio­ne, for­ma­zio­ne e dif­fu­sio­ne nei con­fron­ti dei desti­na­ta­ri del pre­sen­te model­lo;
• atti di ritor­sio­ne o discri­mi­na­to­ri, diret­ti o indi­ret­ti, nei con­fron­ti del segna­lan­te per moti­vi col­le­ga­ti, diret­ta­men­te o indi­ret­ta­men­te, alla segna­la­zio­ne;
• man­ca­ta appli­ca­zio­ne del pre­sen­te siste­ma disci­pli­na­re.

2. Le san­zio­ni com­mi­na­bi­li sono diver­si­fi­ca­te in ragio­ne del­la natu­ra del rap­por­to giu­ri­di­co inter­cor­ren­te tra l’autore del­la vio­la­zio­ne e l’Associazione, non­ché del rilie­vo e gra­vi­tà del­la vio­la­zio­ne com­mes­sa e del ruo­lo e respon­sa­bi­li­tà dell’autore. Le san­zio­ni com­mi­na­bi­li sono diver­si­fi­ca­te tenu­to con­to del gra­do di impru­den­za, impe­ri­zia, negli­gen­za, col­pa o dell’intenzionalità del com­por­ta­men­to rela­ti­vo all’azione/omissione, tenu­to altre­sì con­to dell’eventuale reci­di­va, non­ché dell’attività lavo­ra­ti­va svol­ta dall’interessato e del­la rela­ti­va posi­zio­ne fun­zio­na­le, gra­vi­tà del peri­co­lo crea­to, enti­tà del dan­no even­tual­men­te crea­to all’ Asso­cia­zio­ne dall’eventuale appli­ca­zio­ne del­le san­zio­ni pre­vi­ste dal D. Lgs. 231/01 e s.m.i., pre­sen­za di cir­co­stan­ze aggra­van­ti o atte­nuan­ti, even­tua­le con­di­vi­sio­ne di respon­sa­bi­li­tà con altri sog­get­ti che abbia­no con­cor­so nel deter­mi­na­re l’infrazione, uni­ta­men­te a tut­te le altre par­ti­co­la­ri cir­co­stan­ze che pos­so­no aver carat­te­riz­za­to il fat­to.
3. Il pre­sen­te siste­ma san­zio­na­to­rio deve esse­re por­ta­to a cono­scen­za di tut­ti i Desti­na­ta­ri del Model­lo attra­ver­so i mez­zi rite­nu­ti più ido­nei dall’Associazione.

San­zio­ni nei con­fron­ti dei col­la­bo­ra­to­ri retri­bui­ti

• I com­por­ta­men­ti tenu­ti dai col­la­bo­ra­to­ri retri­bui­ti in vio­la­zio­ne del­le dispo­si­zio­ni del pre­sen­te model­lo, inclu­sa la vio­la­zio­ne degli obbli­ghi di infor­ma­zio­ne nei con­fron­ti dell’Associazione, e del­la docu­men­ta­zio­ne che ne costi­tui­sce par­te inte­gran­te (es. Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne) sono defi­ni­ti ille­ci­ti disci­pli­na­ri.
• Nei con­fron­ti dei col­la­bo­ra­to­ri retri­bui­ti, pos­so­no esse­re com­mi­na­te le seguen­ti san­zio­ni, che devo­no esse­re com­mi­su­ra­te alla natu­ra e gra­vi­tà del­la vio­la­zio­ne com­mes­sa:

        • richia­mo ver­ba­le per man­can­ze lie­vi;
        • ammo­ni­zio­ne scrit­ta nei casi di reci­di­va del­le infra­zio­ni di cui al pre­ce­den­te pun­to 1;
        • mul­ta in misu­ra non ecce­den­te l’importo di 5 ore di retri­bu­zio­ne;
        • sospen­sio­ne dal­la retri­bu­zio­ne e dal ser­vi­zio per un mas­si­mo di gior­ni 15;
        • riso­lu­zio­ne del con­trat­to e, in caso di col­la­bo­ra­to­re socio/tesserato dell’Associazione, radia­zio­ne del­lo stes­so.

• Ai fini del pre­ce­den­te pun­to:

        • incor­re nel prov­ve­di­men­to disci­pli­na­re del richia­mo ver­ba­le per le man­can­ze lie­vi il col­la­bo­ra­to­re che vio­li, per mera negli­gen­za, le pro­ce­du­re azien­da­li, le pre­scri­zio­ni del Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne o adot­ti, nel­lo svol­gi­men­to di atti­vi­tà sen­si­bi­li, un com­por­ta­men­to non con­for­me alle pre­scri­zio­ni con­te­nu­te nel pre­sen­te model­lo, qua­lo­ra la vio­la­zio­ne non abbia rile­van­za ester­na;
        • incor­re nel prov­ve­di­men­to disci­pli­na­re dell’ammonizione scrit­ta il col­la­bo­ra­to­re che risul­ti reci­di­vo, duran­te il bien­nio, nel­la com­mis­sio­ne di infra­zio­ni per le qua­li è appli­ca­bi­le il richia­mo ver­ba­le e/o vio­li, per mera negli­gen­za, le pro­ce­du­re azien­da­li, le pre­scri­zio­ni del Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne o adot­ti, nel­lo svol­gi­men­to di atti­vi­tà nel­le aree a rischio, un com­por­ta­men­to non con­for­me alle pre­scri­zio­ni con­te­nu­te nel pre­sen­te model­lo, qua­lo­ra la vio­la­zio­ne abbia rile­van­za ester­na;
        • incor­re nel prov­ve­di­men­to disci­pli­na­re del­la mul­ta non ecce­den­te l’importo di 5 ore del­la nor­ma­le retri­bu­zio­ne il col­la­bo­ra­to­re che risul­ti reci­di­vo, duran­te il bien­nio, nel­la com­mis­sio­ne di infra­zio­ni per le qua­li è appli­ca­bi­le l’ammonizione scrit­ta e/o, per il livel­lo di respon­sa­bi­li­tà gerar­chi­co o tec­ni­co, o in pre­sen­za di cir­co­stan­ze aggra­van­ti, leda l’efficacia del pre­sen­te model­lo con com­por­ta­men­ti qua­li:
          • l’inosservanza dell’obbligo di infor­ma­ti­va al Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discriminazioni;o l’effettuazione, con col­pa gra­ve, di fal­se o infon­da­te segna­la­zio­ni ine­ren­ti alle vio­la­zio­ni del Model­lo o del Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne;
          • la vio­la­zio­ne del­le misu­re adot­ta­te dall’Associazione vol­te a garan­ti­re la tute­la dell’identità del segna­lan­te;
          • la rei­te­ra­ta inos­ser­van­za degli adem­pi­men­ti pre­vi­sti dal­le pre­scri­zio­ni indi­ca­te nel pre­sen­te model­lo, nell’ipotesi in cui riguar­di­no un pro­ce­di­men­to o rap­por­to in cui è par­te la Pub­bli­ca Ammi­ni­stra­zio­ne (ivi com­pre­se le Auto­ri­tà Spor­ti­ve);
          • incor­re nel prov­ve­di­men­to disci­pli­na­re del­la sospen­sio­ne dal­la retri­bu­zio­ne e dal ser­vi­zio per un mas­si­mo di 15 gior­ni il col­la­bo­ra­to­re che risul­ti reci­di­vo, duran­te il bien­nio, nel­la com­mis­sio­ne di infra­zio­ni per le qua­li è appli­ca­bi­le la mul­ta non ecce­den­te l’importo di 5 ore del­la nor­ma­le retri­bu­zio­ne e/o effet­tui, con dolo, fal­se o infon­da­te segna­la­zio­ni ine­ren­ti alle vio­la­zio­ni del Model­lo e del Codi­ce di con­dot­ta a tute­la dei mino­ri e per la pre­ven­zio­ne del­le mole­stie, del­la vio­len­za di gene­re e di ogni altra con­di­zio­ne di discri­mi­na­zio­ne e/o vio­li le misu­re adot­ta­te dall’ Asso­cia­zio­ne vol­te a garan­ti­re la tute­la dell’identità del segna­lan­te così da gene­ra­re atteg­gia­men­ti ritor­si­vi o qual­sia­si altra for­ma di discri­mi­na­zio­ne o pena­liz­za­zio­ne nei con­fron­ti del segna­lan­te;
          • incor­re nel prov­ve­di­men­to disci­pli­na­re del­la riso­lu­zio­ne del con­trat­to sen­za pre­av­vi­so il col­la­bo­ra­to­re che elu­da frau­do­len­te­men­te le pre­scri­zio­ni del pre­sen­te model­lo attra­ver­so un com­por­ta­men­to ine­qui­vo­ca­bil­men­te diret­to alla com­mis­sio­ne di uno dei rea­ti ricom­pre­so fra quel­li pre­vi­sti nel D. Lgs. 231/2001 e/o vio­li il siste­ma di con­trol­lo inter­no attra­ver­so la sot­tra­zio­ne, la distru­zio­ne o l’alterazione di docu­men­ta­zio­ne ovve­ro impe­den­do il con­trol­lo o l’accesso alle infor­ma­zio­ni e alla docu­men­ta­zio­ne agli orga­ni pre­po­sti, inclu­so il Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni in modo da impe­di­re la tra­spa­ren­za e veri­fi­ca­bi­li­tà del­le stes­se.

San­zio­ni nei con­fron­ti dei volon­ta­ri

1. Nei con­fron­ti dei volon­ta­ri dell’Associazione, pos­so­no esse­re com­mi­na­te le seguen­ti san­zio­ni, che devo­no esse­re com­mi­su­ra­te alla natu­ra e gra­vi­tà del­la vio­la­zio­ne com­mes­sa:

• richia­mo ver­ba­le per man­can­ze lie­vi;
• ammo­ni­zio­ne scrit­ta nei casi di reci­di­va del­le infra­zio­ni di cui al pre­ce­den­te pun­to 1;
• allon­ta­na­men­to dal­le strut­tu­re di alle­na­men­to e gara per un perio­do non supe­rio­re a 15 gior­ni;
• allon­ta­na­men­to dal­le strut­tu­re di alle­na­men­to e gara per un perio­do non supe­rio­re a 1 anno;
• rescis­sio­ne del rap­por­to di volon­ta­ria­to e, in caso di volon­ta­rio socio/tesserato dell’Associazione, radia­zio­ne del­lo stes­so.

2. Ai fini del pre­ce­den­te pun­to si riman­da al pun­to 3 del­la sezio­ne “San­zio­ni nei con­fron­ti dei col­la­bo­ra­to­ri retri­bui­ti”.

Obbli­ghi infor­ma­ti­vi e altre misu­re

1. L’Associazione è tenu­ta a pub­bli­ca­re il pre­sen­te model­lo e il nomi­na­ti­vo del Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni pres­so la sua sede e le strut­tu­re che ha in gestio­ne o in uso, non­ché sul­la home­pa­ge del sito isti­tu­zio­na­le.
2. Al momen­to dell’adozione del pre­sen­te model­lo e in occa­sio­ne di ogni sua modi­fi­ca, l’Associazione deve dar­ne comu­ni­ca­zio­ne via posta elet­tro­ni­ca a tut­ti i pro­pri tes­se­ra­ti, asso­cia­ti e volon­ta­ri.
3. L’Associazione deve infor­ma­re il tes­se­ra­to o even­tual­men­te colo­ro che eser­ci­ta­no la respon­sa­bi­li­tà geni­to­ria­le o i sog­get­ti cui è affi­da­ta la cura degli atle­ti, del pre­sen­te model­lo e del nomi­na­ti­vo e dei con­tat­ti del Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni.
4. L’Associazione deve dare imme­dia­ta comu­ni­ca­zio­ne di ogni infor­ma­zio­ne rile­van­te al Respon­sa­bi­le con­tro abu­si, vio­len­ze e discri­mi­na­zio­ni, al Garan­te per la tute­la dei tes­se­ra­ti dagli abu­si e dal­le con­dot­te discri­mi­na­to­rie – Safe­guar­ding Offi­ce del­la fede­ra­zio­ne spor­ti­va di com­pe­ten­za, non­ché all’Ufficio del­la Pro­cu­ra fede­ra­le ove com­pe­ten­te.
5. L’Associazione deve dare dif­fu­sio­ne pres­so i pro­pri tes­se­ra­ti di ido­nee infor­ma­ti­ve fina­liz­za­te alla pre­ven­zio­ne e con­tra­sto dei feno­me­ni di abu­so, vio­len­za e discri­mi­na­zio­ne non­ché alla con­sa­pe­vo­lez­za dei tes­se­ra­ti in ordi­ne a pro­pri dirit­ti, obbli­ghi e tute­le.
6. L’Associazione deve pre­ve­de­re ade­gua­te misu­re per la dif­fu­sio­ne di o l’accesso a mate­ria­li infor­ma­ti­vi fina­liz­za­ti alla sen­si­bi­liz­za­zio­ne su e alla pre­ven­zio­ne dei distur­bi ali­men­ta­ri negli spor­ti­vi.
7. L’Associazione deve pre­ve­de­re un’adeguata infor­ma­ti­va ai tes­se­ra­ti o even­tual­men­te a colo­ro eser­ci­ta­no la respon­sa­bi­li­tà geni­to­ria­le o i sog­get­ti cui è affi­da­ta la cura degli atle­ti, con rife­ri­men­to alle spe­ci­fi­che misu­re adot­ta­te per la pre­ven­zio­ne e con­tra­sto dei feno­me­ni di abu­so, vio­len­za e discri­mi­na­zio­ne in occa­sio­ne di mani­fe­sta­zio­ni spor­ti­ve.
8. L’Associazione deve dare comu­ni­ca­zio­ne ai tes­se­ra­ti o even­tual­men­te a colo­ro eser­ci­ta­no la respon­sa­bi­li­tà geni­to­ria­le o i sog­get­ti cui è affi­da­ta la cura degli atle­ti di ogni altra poli­ti­ca di safe­guar­ding adot­ta­ta dal­le fede­ra­zio­ni spor­ti­ve alla qua­le è affi­lia­ta.